Allagamenti del 2010, Boncompagni: il Comune chieda i danni

Il 24 gennaio scorso il Tribunale di Rieti ha rinviato a giudizio il Direttore degli impianti idroelettrici collegati con il lago del Salto e del Turano, impianti della multinazionale EON, per i danni causati dall’allagamento della piana reatina nel dicembre del 2010.

L’inondazione della piana, per circa 8000 ettari, fu causata dalle intense precipitazioni e dalla enorme quantità di acqua che dai leghi si riversò nel reticolo dei fiumi a valle. I danni sono stati quantificati in circa un milione di euro, e il Giudice del Tribunale di Rieti ha accolto le richieste delle parti civili danneggiate, aziende e privati cittadini.

Qui un’amara costatazione e una precisa domanda: come mai il Comune di Rieti a tutt’oggi non si è costituito parte danneggiata nel procedimento in corso? Eppure ricordo al sindaco Petrangeli e all’assessore Mezzetti che la giunta precedente con la delibera n°365 del dicembre 2010 chiedeva lo stato di calamità naturale per l’esondazione del Velino e del Turano; e ricordo anche che il dirigente di allora quantificava per iscritto un danno globale di circa un milione di euro e un danno specifico subito dalle infrastrutture comunali pari a circa 60.000 euro.

Un esempio di buona condotta politica e amministrativa che però rischia di rimanere incompiuto. Per questo oggi, l’auspicio è che il primo cittadino non si distragga e recuperi la questione costituendosi parte danneggiata come Comune entro la prima udienza del processo fissata nel mese di giugno 2014.

Del resto l’eventuale recupero di una parte dei 60.000 euro potrà rimpinguare il capitolo della protezione civile che oggi come ieri piange miseria nonostante la salvaguardia ambientale, la tutela della sicurezza pubblica e la corretta gestione del territorio siano priorità per ogni Comune.