Alla mensa di famiglia

Attorno a una tavola, apparecchiata ma con tovaglia particolare per accogliere un Pane speciale: quello consacrato che è la reale e misteriosa presenza di Gesù sacramentato. Parte con una famiglia che “apparecchia” la tavola, in quel locale al pianterreno della casa Buon Pastore che, fino a qualche mese fa, ospitava proprio il refettorio dei convittori dell’Alberghiero, il forte momento di preghiera e di adorazione in chiave “familiare”, che raduna gli adulti in questo pomeriggio domenicale dedicato alle famiglie nell’ambito del Congresso eucaristico. I bambini, nel frattempo, svolgono la loro attività con gli animatori, dopo che si era dato il via all’incontro con la presentazione della mostra vocazionale che declina il tema della chiamata legandola all’eucaristia (mostra che poi si trasferisce sotto gli archi del vescovado).

Prima di ritrovarsi attorno alla tavola che accoglie il Santissimo Sacramento, un giro per gli stand che presentano sussidi, materiali, opuscoli vari delle realtà del mondo cattolico che hanno collaborato all’organizzazione di questa festa delle famiglie: la Comunità Giovanni XXIII con le sue attività solidali, l’Azione Cattolica con il “progetto Nazaret” dedicato alle famiglie, il Movimento dei focolari con la sua spiritualità familiare assai cara ai seguaci di Chiara Lubich, e poi i terziari dell’Ofs che propongono percorsi di vita francescana agli adulti ma anche ai fanciulli (con la bella esperienza degli “araldini”), l’Associazione famiglie numerose che, anche a Rieti, attira l’attenzione su quei nuclei familiari dove di figli (naturali, adottivi o affidatari che siano) se ne contano almeno quattro; in precedenza, una parola era stata data anche al presidente della struttura di ispirazione cristiana che la Diocesi promuove in aiuto alle famiglie: il Consultorio “Sabino” in fase di rilancio.

Tocca ai rappresentanti di queste diverse realtà proporre una preghiera dinanzi a quell’Ostia consacrata che, dopo aver “apparecchiato”, il diacono Vincenzo ha esposto nell’ostensorio, ed anche lui, ministro che assieme al sacramento dell’ordine vive anche quello del matrimonio, è accompagnato dalla moglie, svolgendo insieme il gesto dedicato alla Parola proclamata. Altri segni, presentati dalle coppie presenti, vogliono richiamare il significato dei vari sacramenti come “sacralizzazione” delle umane realtà che scandiscono la quotidianità familiare: ecco allora che sulla mensa, accanto alla presenza di Gesù eucaristico, si portano l’acqua, il vino, l’olio, il sale e la luce. L’ultimo segno lo portano, in conclusione, i figli che, dopo la loro attività e i loro giochi, si riuniscono all’assemblea in preghiera: dei sassi con delle scritte illustranti i diversi aspetti, in ordine di importanza, di ogni ménage familiare, che i bambini depongono in un vaso, poi riempito di acqua a simboleggiare l’acqua viva che è l’amore di Cristo, unico a poter davvero unire i vari momenti della vita delle famiglie. Il saluto finale lo rivolge poi il vescovo Delio: da monsignor Lucarelli il grazie a organizzatori e partecipanti a questa iniziativa che vuole richiamare come, a partire dalla famiglia, ogni affetto e ogni comunione deve davvero scaturire da una mensa speciale come quella eucaristica.