Alla Casa di Riposo comunale… non ci si ferma mai

Alla Casa di Riposo comunale non ci si ferma mai. Tante le iniziative promosse. L’ultima il torneo di Briscola e Scopa che ha visto partecipare sia gli uomini che le donne. Ne parliamo con la responsabile Adonella Scopigno.

Adonella, quanto è importante promuovere sempre nuove attività?

È nostro dovere e piacere reinventarci ogni giorno con nuove attività, a volte suggerite anche dagli ospiti stessi. Hanno bisogno di essere stimolati continuamente, e questo li aiuta a tenere sempre attiva la mente ed il corpo. A volte, anzi spesso, s’invecchia a causa della noia. Non a caso le statistiche parlano di sempre più persone che, una volta raggiunta l’età della pensione, si lasciano andare giorno dopo giorno. A volte si ammalano. Questo perché il fisico, oltre alla mente, smette di pensare e lavorare. A volte, per i nostri nonni, succede l’inverso. Arrivano alla nostra casa un po’ “abbioccati”, ma dopo qualche giorno, vuoi per gli stimoli reciproci con gli altri, vuoi per il meraviglioso lavoro che riescono a fare gli operatori, rifioriscono.

Il torneo è stata l’ultima in ordine di tempo, ma durante l’anno ci sono sempre tante cose da fare. Come dividete le attività?

La nuova struttura si presta molto bene alle nostre attività e per questo i nonni si sentono molto liberi di esercitarle e condividerle. Le attività vengono organizzate e suddivise anche in base alle stagioni. Il recente e alla sua prima edizione, Torneo di briscola e scopa è stata una scommessa. Proposto da Nicola, il nostro addetto alla portineria e da Cristina, psicologa è stato immediatamente accolto con entusiasmo. Nell’arco di due mesi ha visto impegnate diverse squadre composte da uomini e donne, alla presenza di due giudici di gara, Nicola e Luciana Urbani, assistente sociale. Quindi una gara assolutamente seria ed impegnata, dove non sono mancate battute e anche qualche parola di troppo da parte di chi perdeva.

Gli ospiti come accolgono tutte le vostre proposte?

I nonni sono sempre entusiasti di ciò che proponiamo prima ed organizziamo poi. C’è sempre qualche solitario che inizialmente sembra diffidente, ma poi quando vede gli altri fare delle cose con piacere, in punta di piedi magari, ma si avvicina. Capita anche che se una manifestazione è loro particolarmente gradita, ce la ripropongono e ci sollecitano a rifarla. Una di quelle particolarmente amate è l’uscita che facciamo per andare a vedere lo spettacolo delle “Serenate” in occasione della Festa del Sole. Lì si sentono protagonisti e al centro dell’attenzione, hanno riservati i posti in prima fila, sono nominati e salutati dai presentatori. E non importata se quella sera si fanno le ore piccole, sono sempre gli ultimi ad andare via.

Tra le iniziative e i progetti ci sono quelli che tengono impegnata la mente e quelli più manuali.

Vero. Intanto tutto l’anno siamo impegnati a preparare i lavori, rigorosamente realizzati dai nonni, che serviranno ad allestire il nostro “Mercatino di Natale”. Ogni anno si arricchisce di nuovi ed ingegnosi lavori, sia maschili che femminili. Abbiamo anche un locale adibito a palestra. Lì i nonni, due volte alla settimana, fanno attività fisica con un fisioterapista. Con molta passione li stimola e riesce a far fare loro anche diversi esercizi. Le attività manuali sono comunque anche finalizzate anche all’impegno mentale, per questo si impegnano con la pittura, il collage ed altre attività artistiche e creative.

Ci sono anche dei laboratori?

Abbiamo un locale laboratorio dove vengono organizzate ed portate avanti diverse attività e dove si trovano i diversi materiali necessari. Qui nascono cornici e vari oggetti a decoupage, realizzati in prevalenza dagli uomini, mentre le donne si ingegnano in lavori di ricamo e maglia ottenendo magnifici capi artistici.

Chi segue i nonni nei loro lavori?

Nel laboratorio e nelle attività in genere sono seguiti da Cristina, la psicologa, Federica l’assistente sociale, Antonella e Alessandra. Tutte, in momenti diversi, concorrono a stimolare, integrare, sollecitare, i nonni a socializzare prima di tutto, e ad impegnarli mentalmente nelle varie attività.

L’idea che si recepisce vedendo ciò che fate e fanno gli ospiti è che la casa di riposo non sia un parcheggio, ma piuttosto un luogo dove ognuno è coinvolto.

Non si può e non si deve pensare alla Casa di Riposo come ad un luogo di accudimento, o perlomeno non solo. Sarebbe finita per noi che vi operiamo e per i nostri nonni che ci vivono. È vero che l’anziano che ci arriva è sempre una persona che ha bisogno di essere accudita, perché magari la famiglia non può farlo, o non ne ha possibilità, o magari è proprio inesistente. Ma se fosse solo questo il nostro lavoro non avrebbe senso. Noi dobbiamo e vogliamo dare loro qualcosa di più, qualcosa di bello che hanno dimenticato, che forse non hanno mai avuto: una gioia, una carezza, un sorriso, uno stimolo a fare, perché molti di loro si sentono “ormai inutili”, si adagiano nella loro solitudine. E sta a noi farli rinascere se possibile.

Progetti per i prossimi mesi?

Nel corso dell’anno si esplicano diverse attività finalizzate, ci sono molte manifestazioni organizzate da associazioni come Musikologiamo, dalle scuole, da Cinquant’anni e più. I nonni poi, si occupano di un piccolo orto, allestito da loro, e proprio qui coltivano i pomodori che servono a fare la “Sagra della Panzanella”, che si tiene nel giardino della struttura e vede la partecipazione delle famiglie degli ospiti che si intrattengono con noi per mangiare, stare insieme ed ascoltare e ballare buona musica. Questa manifestazione si svolge da qualche anno sempre con notevole successo.

Quindi mi sembra di aver capito che torneranno anche quest’anno i mercatini con gli oggetti realizzati dagli ospiti.

Tornerà il “Mercatino di Natale” che è ormai un fiore all’occhiello della casa di riposo. I nonni sono sempre emozionati quando si avvicina il momento dell’allestimento. Ognuno di loro è estremamente orgoglioso del proprio lavoro, e tiene molto a farlo presente ai visitatori. D’altra parte ci lavorano tutto l’anno, quindi è giusto che cerchino complimenti e gloria. Più che meritati perché i lavori sono veramente belli.

Come ha detto ci sono anche attività diversificate per le donne e per gli uomini. Molte però sono in comune?

Le attività sono relativamente diversificate, tutti fanno tutto. Ne abbiamo avuto riprova con il torneo di carte. Pensavamo che si facessero avanti solo uomini ed invece, con nostro immenso e piacevole stupore, si sono presentate anche donne, e proprio una donna è la vincitrice di uno dei tornei.

Cos’è per Adonella Scopigno questa Casa piena di nonni stupendi?

Mi piace pensare la Casa di Riposo come la mia grande famiglia, e non solo per i nonni, ma anche per chi vi lavora. Agli operatori va il mio grande plauso per la loro dedizione, affetto, professionalità. A volte, dico, è un lavoro ingrato il loro, perché non si vede, perché pochi sanno cosa comporta e solo chi lo vive può apprezzarlo. Ai miei nonni un grazie per quanto, forse a loro insaputa, sanno darmi, con la loro gioia e a volte la loro naturale tristezza, con l’esperienza di vita che insegna ogni giorno di più e tanto. Mi piace ricordare ai bambini, ai giovani, ai figli, una frase che ho sentito tanti anni fa, quando ancora non avevo la fortuna di dividere il mio tempo con questi nonni tutti fantastici nella loro profonda diversità: «Ogni anziano che muore è una biblioteca che brucia».