Alcatel, Ricci (Fim-Cisl): «no a cessioni per fare cassa»

Si è tenuto presso il Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza del dott. Castano, l’incontro tra Alcatel e i rappresentati della regione Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Lazio e Fim, Fiom, Uilm nazionali e il coordinamento del gruppo.

L’Ad di Alcatel Loiola, per quanto riguarda lo schif plan di Alcatel ha confermato la sua chiusura entro giugno 2015, secondo l’accordo siglato lo scorso 8 maggio Ministero del Lavoro.

Per quanto riguarda l’acquisizione di Nokia del gruppo Alcatel-Lucent l’operazione verrà conclusa entro metà 2016. L’obiettivo secondo l’ad è quello di creare un grande gruppo capace di competere sul mercato europeo e mondiale delle telecomunicazioni al pari dei grandi player americani e cinesi (Cisco, Huawei).

Sul sito Alcatel di Trieste, che oggi occupa, tra diretti e indiretti circa 800 lavoratori, è stata annunciata da parte dello stesso Loiola la volontà di cessione del sito alla statunitense Flextronics. Temiamo per l’ennesima volta, che dietro la cessione del sito di Trieste ci sia solo la volontà da parte dell’azienda di fare cassa. Non ci è stato, infatti, presentato nessun piano industriale e la storia recente, ci dice che fine hanno fatto le esternalizzazioni degli stabilimenti di Rieti, fallita e di Battipaglia oggi in liquidazione.

Chiediamo al Governo di evitare che sull’operazione di acquisto da parte di Nokia ad Alcatel-Lucent ne facciano le spese ancora una volta i lavoratori. Il Governo deve attivarsi con Alcatel, per sospendere l’operazione di cessione del sito di Trieste, in attesa che l’operazione di fusione con Nokia venga completata e trovare dentro la nuova società, una soluzione di sviluppo industriale del sito dentro la strategia del nuovo Gruppo.