Mondo

Afghanistan: accordo di pace Usa-talebani

Sottoscritta a Doha, in Qatar, l'intesa di pace fra Stati Uniti e talebani, dopo 18 anni di guerra. A firmare l'accordo sono stati l’inviato speciale americano per la Regione, Khalilzad, e il capo politico dei Talebani, il mullah Ghani Baradar

L’accordo, che segue una settimana di tregua sul terreno, apre la strada all’inizio dei negoziati tra le milizie ribelli ed il governo di Kabul. Gli Stati Uniti, dal canto loro, hanno annunciato il ritiro completo delle truppe, comprese quelle della Nato, entro l’aprile 2021, riducendole a meno della metà già nei prossimi 135 giorni. La trattativa diplomatica per arrivare a questo accordo è durata oltre un anno e mezzo. Si tratta in sostanza di una tappa per giungere al traguardo finale della pace nel Paese che, lo ha comunicato l’Onu questo mese, solo lo scorso anno ha visto 3400 civili uccisi a causa delle ostilità che durano ormai da quasi due decenni.

Ad apporre la firma sono stati l’inviato americano per l’Afghanistan, Zalmay Khalilzad, e il mullah Abdul Ghani Baradar, vice capo dei talebani ed esponente dell’originario governo degli insorti. I due si sono stretti la mano tra l’esultanza dei presenti, tra questi anche il segretario di stato Mike Pompeo, secondo cui l’intesa “crea le condizioni per consentire agli afghani di determinare il loro futuro”.

Plauso della comunità internazionale

L’accordo rappresenta comunque un successo in politica estera per il presidente statunitense Trump che aveva promesso, in campagna elettorale, di riportare le truppe in patria ed oggi definisce la firma di Doha “un’opportunità storica per forgiare una pace duratura in Afghanistan”. Il conflitto nel Paese asiatico è costato agli Usa  circa 2000 miliardi di dollari, oltre 3500 soldati della coalizione (2400 americani) hanno pagato con la vita, migliaia le vittime tra i soldati e i civili afghani. “Gli Stati Uniti – si legge in una nota della Casa Bianca – continueranno a lavorare con i loro alleati e partner per monitorare la situazione e preservare i successi degli ultimi 19 anni”. Plauso arriva dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, dalla Nato, dall’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, che ha parlato di “un importante primo passo in avanti nel processo di pace, un’occasione da non perdere” auspicando “una soluzione politica che comprenda il rispetto dei diritti umani e dei diritti delle donne”.

Scaglione: «È solo una tappa verso la pace»

A Vatican News, Fulvio Scaglione, giornalista esperto di questioni internazionali, spiega che l’accordo di Doha rappresenta un passo in avanti ma c’è ancora molto da lavorare. “Non a caso, nel testo – spiega – è previsto un interregno di 14 mesi”. Secondo l’esperto, l’intesa segna un successo importante per la Casa Bianca in vista delle elezioni presidenziali di novembre.

Da Vatican News