L’affresco del presepe di Greccio è tornato all’antico splendore

Conad ha sostenuto il restauro dell’importante opera del patrimonio artistico nazionale. Un piccolo, simbolico passo nella direzione di riportare fiducia e normalità nelle comunità colpite dal terremoto.

A più di 600 anni dalla sua esecuzione ritorna all’antico splendore l’affresco del presepe di Greccio (Rieti) nel Santuario in cui San Francesco, nella notte del Natale del 1223, rappresentò con personaggi viventi la natività. È un piccolo, simbolico contributo che contribuisce a riportare fiducia e normalità nei territori colpiti dal terremoto, per far tornare a vivere le comunità anche nelle loro tradizioni più vive e radicate.

I lavori di restauro – realizzati da Pantone Restauri di Roma sotto l’alta sorveglianza del Mibact – direzione generale Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti –, completati in tempo per le celebrazioni del Natale, sono stati interamente sostenuti da Conad e si sono resi necessari per ridare vivezza ai colori, consolidare gli intonaci e restituire ai visitatori un’importante opera del patrimonio artistico nazionale.

L’affresco di scuola giottesca attribuito al Maestro di Narni (Giovanni di Giovannello di Paulello, pittore nativo di Narni, presso Terni, e attivo in ambito locale) e datato tra il 1375 e il 1410 si trova nel Santuario, un complesso di costruzioni il cui nucleo primitivo risale agli anni in cui vi dimorò il poverello di Assisi, sulla parete di fondo della grotta in cui fu realizzata la prima rappresentazione vivente del presepe.

«Abbiamo raccolto la segnalazione della Fraternità francescana, facendo nostra la valenza religiosa, di fede e artistica attribuita allo splendido affresco che versava in condizioni precarie», sottolinea l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese. «Abbiamo sostenuto il restauro quale gesto di attenzione nei confronti della comunità locale, ma anche per dare un segnale di fiducia alle popolazioni che convivono con il terremoto. E testimoniare come la sensibilità di Conad incontri costantemente le comunità e dia risposta ai loro bisogni. E’ un impegno che siamo riusciti a portare a termine entro Natale per restituire ai bambini, alle donne e agli uomini che da sempre fanno di questo luogo una meta di pellegrinaggio la gioia, il calore, il senso di famiglia che il Presepe evoca».

L’iniziativa di Conad – al di là del dato meramente economico – si colloca in un quadro generale di cronica mancanza di risorse e di continui tagli alla cultura: nel 2000 il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo aveva a bilancio 2,8 miliardi di euro, passati a 1,5 nel 2015. Nel 2016 il ministro Dario Franceschini ha annunciato un piccolo aumento, ma si tratta di una spesa per la cultura che in Italia rappresenta appena lo 0,3% del bilancio statale quando la media in Europa è l’1%.

L’attenzione di Conad nei confronti delle comunità locali per attività di responsabilità sociale ha superato, a fine 2016, i 23 milioni di euro.

Nel corso dell’anno Conad ha sostenuto il restauro di tre delle statue di Prato della Valle a Padova e lanciato la quinta edizione del Conad Jazz Contest che ha premiato dieci giovani talenti musicali under 35, oltre a distribuire 21.356 attrezzatture informatiche e multimediali per un valore di 3,2 milioni di euro a 9.425 istituti scolastici di primo e secondo grado con l’iniziativa Insieme per la scuola.