Addio a padre Cerroni, organista francescano

Il “finale” del tema musicale con cui fra Bruno Ottavi, ministro provinciale dei Minori dell’Umbria, ha voluto accompagnare, nell’omelia della Messa esequiale celebrata nella basilica di Santa Maria degli Angeli, l’anima
del suo confratello Alberto Cerroni all’eterno canto di lode della liturgia celeste è quello dell’amore in cui ha vissuto i suoi 85 anni di  età, di cui 60 di professione religiosa e 62 di sacerdozio: per il defunto frate, nativo di Poggio Bustone, si compie ora, ha detto padre Ottavi, «la realizzazione di questo amore» quale “nota” finale di una vita francescana tutta segnata dall’amore per Dio espresso attraverso la musica.

Erano in tanti a salutarlo in quella basilica che custodisce la Porziuncola, senza ovviamente far mancare le note di quell’organo al quale per tanti anni padre Alberto si era seduto. A Rieti la notizia della sua morte è giunta attraverso il manifesto funebre con cui i parenti reatini hanno voluto annunciare anche alla terra natale la dipartita del frate insigne musicista, il quale alla originaria valle reatina, pur avendo vissuto sempre in Umbria sin da quando entrò in convento ad appena dieci anni di età, era rimasto sempre legato.

Dal paese della Valle Santa che per san Francesco fu il luogo del perdono e della rivelazione della sua missione era approdato alle pendici di Assisi, a quella Porziuncola presso cui il santo era andato all’abbraccio con sorella morte. Quella stessa “sorella” che padre Cerroni ha serenamente accolto nell’infermeria provinciale dove era stato ricoverato dalla fine del 2009, dopo oltre quarant’anni trascorsi – una volta terminati gli studi teologici e musicali a Roma (alla Lateranense e al Pontificio istituto di musica sacra) – al convento di Santa Maria degli Angeli, del quale fu anche custode. Il suo ministero religioso padre Alberto l’ha svolto in gran parte al servizio della musica sacra: oltre che organista della basilica della Porziuncola di quella di Santa Chiara in Assisi, lo fu anche del coro “Cantori di Assisi” e della “Corale Porziuncola, e poi insegnante di Canto gregoriano e Pianoforte in vari luoghi.

Ma è stato anche un bravo progettista di organi: dopo aver firmato il progetto per quello di Santa Maria degli Angeli, per la nativa terra reatina accettò di progettare il nuovo organo della Cattedrale di S. Maria, che, in aggiunta a quello settecentesco, venne realizzato nel ’75 dalla ditta Zanin secondo il disegno di padre Cerroni, il quale a Rieti ha più volte tenuto concerti – anche accompagnando la schola cantorum “Santa Cecilia” del Duomo diretta da don Lino Marcelli – sempre applauditi dai suoi conterranei.

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