Acqua, Noi con Salvini: «il ripristino della precedente delibera è l’unica soluzione»

«Pur ritenendo la manifestazione promossa da Ato 3 un fatto molto importante, un vero e proprio scatto di orgoglio da parte di un territorio troppo spesso colpito nella propria dignità, e considerando l’indirizzo emerso la strada migliore da perseguire per arrivare a una soluzione definitiva della vertenza acqua nei confronti di Ato 2, non possiamo non sottolineare alcuni aspetti che lasciano notevoli dubbi sull’intera gestione della vicenda».

È quanto si legge in una nota del Coordinamento Provinciale Noi con Salvini, che sottolinea come «un metodo, o meglio il metodo applicato dai nostri rappresentanti dall’avvento della famosa filiera istituzionale targata Pd-sinistra. Da tale avvenimento, infatti, per il nostro territorio in ordine a opere, finanziamenti, progetti e addirittura diritti, sembra non si possa fare a meno della regola del “massimo ribasso”».

È stato così finora ed è così anche per il riconoscimento dei diritti per lo sfruttamento idrico del nostro territorio. La Dgr 263 del maggio scorso è la conferma di questo andazzo. La delibera, infatti, come sostenuto da più parti, risulta debole e piena di “imprecisioni”, esclude di fatto Comuni come Cittaducale e Casaprota nei quali insistono le sorgenti e, a nostro avviso, può essere interpretata anche come una sorta di sanatoria a saldo e stralcio a favore di Acea S.p.a. Un’interpretazione quest’ultima che si concretizza nel ristoro da riconoscere al nostro territorio, ridotto nei fatti di circa due terzi rispetto al ristoro previsto nella delibera del 2006 rispetto alla quale, oltretutto, la stessa Acea Ato 2 era stata intimata dalla GdF a procedere al pagamento.

«Non è un caso – aggiungono dal partito – che il ricorso promosso da Acea (che ricordiamo sfrutta il nostro bene traendo profitti milionari in assenza di concessione) contro la recente delibera regionale non si sostanzi sulla illegittimità ma sul quantum economico da erogare per l’interferenza e lo sfruttamento della nostra acqua a differenza del ricorso guidato dal Comune di Roma che verte addirittura sull’inesistenza del diritto al ristoro sostenendo una sorta di usucapione in ragione di una consuetudine dal 1926. Forse Acea confida in un ulteriore sconto da saldi di fine stagione? Speriamo non si ceda ulteriormente sotto questo versante. D’altra parte, che la sinistra abbia un debole per le grandi lobbie e gruppi di potere non è cosa nuova, basti pensare a Mps».

L’unica nota positiva di questa vicenda è l’inserimento in delibera del potere sostitutivo.

«Ora, al di là del fatto che siamo convinti che si potesse fare molto di più a favore del nostro territorio, specie da un centro sinistra che aveva in mano anche il governo di Roma fino a qualche settimana fa, ci rendiamo conto che mettere in discussione la delibera per quanto abbia dei punti di oggettiva fragilità, rischierebbe di allungare ulteriormente i tempi per l’ottenimento dei nostri diritti, ma è evidente – precisano dal Coordinamento Provinciale Noi con Salvini – che il Presidente Zingaretti debba andare oltre la semplice rivendicazione. Riteniamo che Zingaretti debba adoperarsi affinché si adotti una misura urgente che tenga conto anche delle ragioni dei Comuni di Cittaducale e Casaprota, anch’essi giustamente promotori di impugnativa non essendo state riconosciute le proprie peculiarità, e solo dopo, allo scadere dei 120 giorni, eserciti fino in fondo il potere sostitutivo».

«Nel frattempo invitiamo tutti i Sindaci e il Presidente della Provincia a non ritirare nessun contenzioso nei confronti di Ato 2 fino a quando non si otterranno risvolti positivi o non siano stati adottati atti concreti da parte della Regione Lazio. Siamo convinti, in virtù della bella pagina scritta con la manifestazione dei sindaci e nel rispetto della compattezza da loro dimostrata al di là e al di sopra degli steccati di appartenenza, che la Regione saprà concludere in modo positivo la vertenza acqua che dal 1996 attanaglia il nostro territorio. In caso contrario – concludono dal partito – crediamo sia utile riconsiderare le posizioni di chi oggi sostiene che la delibera sia un bluff e che il rispristino di quella precedente sia l’unica via possibile».