Azione Cattolica

Accogliere, ascoltare e servire. L’Azione Cattolica reatina a Nola all’insegna del servizio

Emozionante ed edificante la due giorni del gruppo di Azione Cattolica che, da Rieti, ha raggiunto la cittadina campana per vivere un momento di comunione spirituale con gli amici dell’AC nolana

Due giornate all’insegna del servizio, quelle vissute da un gruppo di giovani dell’Azione Cattolica reatina in quel di Nola. Servizio inteso come un do un des in senso spirituale: si dà per non ricevere altro fuori che la gratuità dell’Amore trasfigurato.

Emozionante ed edificante la due giorni del gruppo che, da Rieti, ha raggiunto la cittadina campana per vivere un momento di comunione spirituale con gli amici dell’AC nolana, con i quali si sono conosciuti nell’estate scorsa ad Amatrice, dove l’associazione della diocesi di Nola era in trasferta per un servizio di testimonianza e condivisione nelle comunità terremotate.

Accolti a braccia aperte, i giovani reatini, accompagnati dalla presidente diocesana Silvia di Donna, dal seminarista Marcello Imparato e dalla guida del gruppo, l’animatore Andrea Pavani, partiti all’alba da Rieti dopo la celebrazione delle Lodi presieduta dall’assistente diocesano don Zdenek Kopriva, sono arrivati nella cittadina di san Felice e san Paolino carichi di voler testimoniare sentimenti di incontro e comunione.

Dopo una visita al Seminario di Nola, imponente struttura dedita all’accoglienza e alla formazione, i giovani di Rieti hanno potuto meditare sulle figure di Marta e Maria, grazie a un videomessaggio fatto appositamente realizzare a padre Mariano Pappalardo, il quale, entusiasta, ha colto il senso ultimo di questa due giorni: essere ospite è tanto l’ospitare, quanto l’essere ospitato, ma non tanto in senso fisico, quanto più in senso spirituale. E così è stato. Tradizioni, storie e sorrisi, culture a confronto e scambio di storia locale hanno scandito i momenti vissuti intensamente e pienamente dai giovani. Senza parlare, poi, dei babbà, delle zeppole e di tutte le leccornie che hanno soddisfatto l’appetito vorace dei giovani… perché, si sa, nulla viene bene se non si è a pancia piena!

L’esperienza nolana si è quindi, articolata nei verbi ascoltare ed accogliere, ma anche condividere e, soprattutto servire. Non sono, infatti, mancati momenti in cui la preghiera sia mancata o si sia fatta desiderare, perché il cuore si preparasse ad essere trasfigurato all’amore del Cristo: su ogni volto cristiano si intraveda quello del Padre che è nei cieli, ha ricordato il parroco del luogo, facendo riferimento al Vangelo della liturgia domenicale, nell’omelia della Messa celebrata nella bellissima cornice delle Basiliche Paleocristiane.

E poiché servire significa essere liberi e non vi è miglior servizio che quello reso con un sorriso per riaverne un altro, i reatini possono definirsi più che soddisfatti di questa due giorni, perché maturati nel corpo e nella fede, avendo la speranza di un gemellaggio con questo frammento della grande famiglia di AC.