Azione Cattolica: «È nostro il compito di scrivere il domani»

Parla Vincenzo Danieli nuovo delegato AC del Lazio «Sono da valorizzare le enormi potenzialità delle nostre realtà diocesane per intercettare le domande degli uomini di oggi».

Con i suoi 31 anni è il più giovane delegato regionale nella storia dell’Ac laziale e al momento il più giovane fra i delegati regionali di Ac in Italia. Emblematico, in qualche modo, dell’impegno a “ringiovanire” la Chiesa, rivitalizzando le parrocchie per evitare il rischio “museo”, lasciato in consegna dal Papa all’Azione Cattolica dopo la XV assemblea nazionale.

Vincenzo Danieli, di Sezze, giunge al coordinamento regionale dell’associazione dopo gli impegni diocesani in terra pontina e un triennio in delegazione regionale come incaricato Giovani. Ora è chiamato a coordinare una realtà molto eterogenea quale quella laziale, con forti differenze tra le diverse diocesi.

«Ogni associazione diocesana, come ogni pezzo di terra di questa regione, ha enormi valori e potenzialità. E come ogni cosa anche una serie di criticità», spiega Danieli. «A livello associativo la nostra regione presenta tre tipologie: associazioni diocesane con un cammino, una proposta formativa e una vita pastorale ben strutturati; altre con un cammino meno strutturato ma teso a valorizzare ogni singolo pezzo di terra a loro affidato; altre ancora che negli ultimi anni hanno faticato nel portare avanti una proposta strutturata e completa ma che, dalle assemblee parrocchiali e diocesane appena concluse, hanno preso l’impegno nel rilanciare la proposta associativa».

Gli chiediamo quale sia il ricordo più bello che si porta dell’assemblea nazionale appena conclusa: «Il ricordo di un incontro, l’incontro tra persone che mettono a disposizione di questa Chiesa, di questa associazione e del Paese intero volti, occhi, idee e pensieri. Porto con me il ricordo di tutti e di ciascuno. Ogni parola, ogni riflessione, ogni gesto ha trasmesso all’intera assemblea nazionale la conferma di un’Ac viva, testimoniata all’incontro con papa Francesco».

Anche qui nel Lazio i lavori assembleari tracciano un importante cammino di impegno per l’associazione, come commenta Danieli: «Ci sono atti, momenti e gesti in cui percepisci con chiarezza che qualcosa sta cambiando, che stai per assistere a qualcosa di unico, un qualcosa che resterà nel tempo e nella storia. Viviamo immersi in una serie di culti che hanno poco a che fare con l’origine della parola, come ad esempio il culto dell’emozione
che ha il rovescio nell’indifferenza e il culto del digitale. Leggiamo l’oggi, sicuri della nostra storia. Il domani tocca a noi scriverlo. Siamo all’interno di un’associazione che in passato è stata importante e nel presente ci prova. Essenziale è costruire un’Ac che sappia intercettare le domande e sappia trovare insieme le risposte degli uomini e delle donne di oggi».

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