Abolizione delle province, Melilli: «dieci milioni di cittadini hanno diritto di sapere»

«Leggiamo in questi giorni sulla stampa dichiarazioni di Ministri, presidenti di Regione, autorevoli esponenti dei partiti, sindacati e associazioni di categoria, a favore dell’abolizione delle Province. Tutto legittimo in un tempo nel quale tutti condividiamo la necessità di snellire il nostro sistema pubblico.

È troppo chiedere a loro se ritengono che con le Province debbano sparire le Prefetture, le Questure, i Tribunali, gli uffici periferici dello Stato e delle regioni?

Soprattutto chi ha il potere di legiferare ha infatti il dovere di accompagnare alle esternazioni almeno un chiarimento sull’idea di Repubblica o di Regione che ha in mente. Lo deve ai quasi dieci milioni di cittadini, residenti nei 90 capoluoghi di provincia che spariranno, che hanno diritto di sapere se con la loro Provincia verrà cancellata tutta l’articolazione dello Stato e delle Regioni sui territori, oppure se ci stiamo attrezzando a cancellare soltanto un po’ di “casta” sostituendola magari con qualche consiglio di amministrazione.

È troppo chiedere ai leader sindacali e delle forze economiche se con l’abolizione delle Province hanno l’intenzione di cancellare le loro strutture provinciali e organizzarsi su base regionale?

Possiamo sapere se pensano di chiedere l’abolizione delle Camere di commercio in 90 capoluoghi o almeno se pensano che esse debbano sopravvivere senza il finanziamento dello Stato?

Quando si vuole cambiare e razionalizzare un Paese, la classe dirigente ha il dovere di andare un po’ più a fondo in una riflessione che altrimenti possiamo fare tutti al bar con un po’ di amici».

È quanto dichiara il presidente della Provincia di Rieti, Fabio Melilli.