A Dino Cesare Lafiandra l’investitura dei Cavalieri di Malta

Il reatino Dino Cesare Lafiandra è stato insignito del titolo di Donato di Devozione del Sovrano Militare Ordine dei Cavalieri di Malta, entrandone a farne parte anche come Responsabile del Gruppo ABC (Assistenza, Beneficenza, Carità) per la Diocesi di Rieti.

La suggestiva Cerimonia di investitura è stata celebrata a Roma, domenica 23 giugno, nella cappella Palatina di piazza del Grillo, alle ore 11,00, insieme agli altri nuovi Membri e alla presenza delle più alte cariche dell’Ordine tra cui il Gran Priore di Roma Balì fra Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto e Il Delegato di Viterbo e Rieti, Gran Croce di Grazia Magistrale Sandro Maria Itro.

Ma vediamo di capire chi sono e di cosa si occupano i Cavalieri di Malta, tracciando una loro breve storia. Il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, detto di Rodi, detto di Malta, è considerato, dagli araldisti, il più illustre e celebre fra gli Ordini cavallereschi.

Agli inizi dell’anno mille, alcuni mercanti amalfitani si stabilirono in Terra Santa riuscendo ad ottenere dal Califfo d’Egitto il permesso di edificare due chiese presso il Santo Sepolcro ed un salvacondotto per commerciare liberamente in quei mari.

Vennero altresì costruiti degli ospizi per accogliere i pellegrini e gli infermi che si recavano in pellegrinaggio nei luoghi sacri alla cristianità.

Il primo Superiore fu Gerardo di Tonco, nominato in un diploma del 1099. Dopo la prima crociata, lo stesso Gerardo istituì l’Ordine Ospitaliero di San Giovanni di Gerusalemme, sotto la regola monastica agostiniana. I Confratelli si dedicarono non solo a curare gli ammalati, ma diedero vita ad una organizzazione sia religiosa e sia militare.

Gli Statuti vennero promulgati nel 1121 ad opera di Fra’ Raimondo de Puy, che divenne Gran Maestro, mentre il Papa Pasquale II, con bolla del 1113, approvò il nuovo Ordine religioso incaricato di prestare assistenza agli ammalati e di difendere il territorio della Terra Santa.

Oggi l’Ordine è presente in oltre 110 paesi con le proprie attività mediche, sociali e assistenziali. I suoi membri uniscono vocazione e impegno alla solidarietà, alla giustizia e alla pace sulla base dell’insegnamento della dottrina evangelica, in strettissima comunione con la Santa Sede, esprimendo carità operosa e dinamica, sostenuta dalla preghiera.

Dovunque si siano insediati, i Cavalieri hanno sempre prima stabilito l’Ospedale e l’Ospizio e poi costruito, se necessario, fortificazioni difensive. Non operano solo con strutture ospedaliere, bensì anche con servizio personale nelle case, negli ospizi, nei poveri alloggi delle popolazioni diseredate: il loro impegno riguarda oltre i malati anche gli emarginati, i perseguitati, i rifugiati, senza distinzione di razza o di religione.

Il carattere cavalleresco dell’Ordine ha ancora oggi grande valenza morale perché denota lo spirito di servizio, di abnegazione e di disciplina che anima i cavalieri. Le battaglie non vengono più combattute con la spada, ma con gli strumenti pacifici della lotta contro le malattie, la miseria, l’emarginazione e l’intolleranza, e con la difesa e la divulgazione della Fede cattolica.

L’Ordine è sovrano ed è persona di diritto internazionale, soggetto di diritto internazionale; in quanto tale intrattiene regolari rapporti diplomatici con i Governi di oltre novanta nazioni.

Il Gran Maestro gode della precedenza riservata ad un Cardinale diacono di Santa Romana Chiesa, nonché del titolo di Principe reale. Egli è dunque Altezza Eminentissima e la sua posizione di Capo, Sovrano di Stato è riconosciuta internazionalmente.

Il Santo Padre ha, quale suo rappresentante presso l’Ordine, un Cardinale con il titolo di Cardinalis Patronus.

Attualmente l’Ordine è diviso in tre classi: alla prima appartengono i cavalieri di giustizia (nobili e non nobili, con i prescritti voti di religione e quindi religiosi a tutti gli effetti) ed i Cappellani conventuali.

I Cavalieri di Giustizia antepongono al nome l’appellativo di Fra’, essendo, a tutti gli effetti, dei religiosi. Alla seconda classe appartengono, invece, i Cavalieri di Obbedienza; (tale classe è paragonabile ad un terz’ordine religioso, in quanto i suoi membri, nobili e non nobili, senza pronunciare i voti di povertà, castità ed obbedienza, promettono comunque di aspirare alla perfezione della vita evangelica.

Alla terza classe, infine, suddivisa in vari ceti, appartengono nobili e non nobili, aspirando anch’essi alla perfezione evangelica.

La decorazione, la famosa croce melitense, è biforcata od ottagona, d’oro, smaltata di bianco, quale segno, simbolo, delle otto beatitudini evangeliche, mentre il nastro dell’Ordine è di seta ondata di nero.  L’Ordine conferisce, altresì, l’ambita Onorificenza dell’Ordine al Merito Melitense per Civili e Militari.

Le decorazioni del Sovrano Militare Ordine di Malta non necessitano di autorizzazione per l’uso, da parte del Governo italiano. Trattasi questo dell’unico caso, mentre i cittadini italiani insigniti di qualsiasi altro Ordine cavalleresco estero o non nazionale, debbono chiedere l’autorizzazione, per l’uso delle Onorificenze, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che emette conseguente decreto.

L’Ordine, da sempre, dispone di abito da Chiesa, di stoffa nera, chiamato abito da punta, con la insigne croce melitense in stoffa bianca, mentre l’uniforme si compone di giubba rossa con calzoni neri, con banda d’oro, feluca, spadino ed altri accessori.