ASM e sindacati tra denunce e incomprensioni

È tornata in primo piano nelle cronache cittadine la situazione della ASM Rieti SpA. Tanti i fronti aperti: dalla nomina del consiglio di amministrazione alle polemiche tra rappresentanti dei lavoratori e azienda, arrivate addirittura alla denuncia.

Proviamo a dare uno sguardo dall’interno all’azienda tornando a parlare con i delegati sindacali di CISL e CGIL Roberto De Angelis e Renato Francucci.

Da tempo c’è una forte polemica tra azienda e sindacati: che succede?

Quando si parla di ASM si pensa di solito ai suoi problemi economici e amministrativi. Quello che emerge sui giornali riguarda per lo più le nomine in Consiglio di Amministrazione, il debito con il Comune o le procedure delle assunzioni in deroga ai concorsi. Ma c’è molto altro. Andrebbe dato rilievo anche ai problemi di igiene e sicurezza all’interno dell’azienda, allo stato degli automezzi, alla manutenzione delle strutture di servizio.

Sono aspetti su cui i lavoratori battono da tempo…

Sì, basti pensare che il primo documento sindacale in questo senso risale all’inizio del 2008. Ma le situazioni rimangono irrisolte. Anzi, normalmente si incancreniscono. Basta salire su un autobus o aspettare sotto una pensilina per rendersene conto. E spesso le cose sono anche peggio di quello che sembrano ad un primo sguardo.

Ci fate degli esempi?

C’è una moltitudine di situazioni critiche. Per dirne una, proprio il documento del 2008 portava all’attenzione dell’azienda le problematiche che la promiscuità di deposito dei mezzi di trasporto e dell’igiene pubblica produce. Ci sono animali randagi che entrano nei compattatori in cerca di cibo e poi vanno a trovare riparo negli autobus e negli scuolabus. Dopo quattro anni di appelli all’azienda affinché trovasse una soluzione, siamo stati costretti a denunciare il problema direttamente alle autorità competenti.

Questo è un problema di igiene, poco sopra accennavate anche a criticità rispetto alla sicurezza…

Questo è un terreno un po’ più complicato. Ci sono aspetti che, ad esempio, investono gli ambienti di lavoro. Vanno dalla presenza di servizi igienici e spazi comuni ampiamente sotto dimensionati, alla mancanza di percorsi sicuri per attraversare il deposito mezzi, per altro già sovraffollato. Anche l’officina e il lavaggio dispongono di strutture e personale scarsamente dimensionati. Il lavoro da fare è tanto ma in queste condizioni non sempre si riesce a fare tutto. E la situazione è ulteriormente appesantita dalla scelta dell’azienda di acquistare bus usati in pessime condizioni. È vero che gli autobus hanno passato la revisione, ma tante disfunzioni, anche gravi, che quotidianamente verifichiamo, non sono considerate dalla burocrazia di riferimento. Così spesso ci ritroviamo a viaggiare con gli allarmi accesi, mentre i posti guida e dei passeggeri non garantiscono adeguatamente la salute del conduttore e dell’utenza.

Davvero è impossibile un confronto con l’azienda su questi temi?

I confronti ci sono pure. Il problema è che i risultati ottenuti sono scarsi. Ho qui una serie di documenti (scaricabili in calce all’articolo, ndr), che testimoniano gran parte le nostre istanze. È nei fatti che l’azienda rimane per lo più indifferente alle nostre richieste.

È da questo atteggiamento che derivano le recenti denunce alle autorità competenti?

I motivi sono scritti nell’esposto fatto alla Procura della Repubblica, alla Direzione Territoriale del Lavoro e alla ASL di Rieti: «l’atteggiamento superficiale di ASM sulle tematiche segnalate, fa temere che la stessa non intenda riconoscere come proprio interlocutore, né la figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, né le rappresentanze sindacali aziendali».

Ma se non sono i lavoratori, viene allora da domandare chi sono gli interlocutori di ASM…

Da oggi in poi saranno le autorità competenti, ma è ovvio che la cosa ci spiace. Anche rispetto a tutti gli altri temi che stanno interessando l’azienda, ci sentiamo esclusi e ci fa male, perché questa ci sta comunque a cuore. Ma quando ogni istanza diviene occasione di contrasto o indifferenza ci si trova senza ulteriori scappatoie.


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