Chiesa di Rieti

La Madonna del Poggio di Fiamignano tra arte e devozione

Come ogni anno, la prima domenica di luglio la chiesa rurale della Madonna del Poggio di Fiamignano è stata al centro di una sentita festa e di una partecipata processione

A pochi passi dal Castello di Poggio Poponesco, nel comune di Fiamignano, si trova una piccola chiesa rurale denominata Madonna del Poggio, che preserva all’interno un importante cancello in ferro battuto ed un frammento di colonna romana.

Ma non solo: di notevole suggestione è anche un affresco a tema mariano recentemente restaurato da Patrizia Polonio Balbi.

Come ogni anno, la prima domenica di luglio la chiesina è stata al centro di una sentita festa religiosa popolare e una partecipata processione, con la messa presieduta dal vescovo Domenico. Il quale non ha mancato di commentare la bella immagine della Madonna appena riportata, per quanto possibile, al suo aspetto originale.

«L’arte è sempre stata la forma privilegiata della comunicazione delle fede», ha spiegato monsignor Pompili. E questo è vero non solo per i tempi passati, quando le immagini soccorrevano la carenza di alfabetizzazione: anche oggi «se non si arriva attraverso l’immagine a colpire l’immaginazione delle persone, la fede stessa è destinata a non penetrare. Il nemico della fede non è la ragione, ma la mancanza di immaginazione».

Dunque non solo c’è da guardare con positività al lavoro di restauro compiuto, ma anche a quello che la restauratrice si appresta a compiere sull’altare principale. Sono infatti in corso alcuni saggi di pulitura per cercare di ritrovare le patine originali e i primi risultati sono incoraggianti. L’opera da poco ripristinata, del resto, si presentava pesantemente ridipinta e l’avere l’altare addossato alla parte bassa dell’affresco non ha certo facilitato il lavoro. Tolti i maldestri interventi che nel tempo si erano sovrapposti alla stesura originale, rendendo ad esempio illeggibile il manto della Madonna, e altri particolari, l’affresco è tornato a sprigionare tutto il suo fascino.

«A me fa sempre impressione vedere come le Madonne di un tempo siano molto normali», ha commentato il vescovo, che trova quelle dell’iconografia dell’epoca moderna «molto più ieratiche», in contrasto con opere del passato che mostrano Maria capace di «un modo più naturale di porsi».