Si conclude oggi la “Perdonanza Celestiniana” a L’Aquila

Un grande evento storico- religioso annualmente si svolge a L’Aquila: è la “Perdonanza Celestiniana” che si conclude con l’Indulgenza plenaria concessa dal Papa Celestino V nel 1294 con Bolla pontificia a chiunque, confessato e comunicato entri nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio dalla sera del 28 a quella del 29 agosto di ogni anno.

Tale evento è iniziato al Centro polivalente funzionale “Pegaso” in agro di Scoppito (Aq), con la presentazione della “Croce del Perdono”, pettorale in oro e gioielli realizzato – come avviene da 12 anni- dall’artista Laura Caliendo quale omaggio della cittadinanza aquilana al Cardinale designato ad aprire la Porta Santa dell’anzidetta Basilica.

Alla presentazione, coordinata dal giornalista Demetrio Moretti, ha relazionato il Prof. Don Daniele Pinton che ha fatto un excursus storico sui significati della Croce nei secoli che diventerà, dopo l’editto di Costantino, simbolo di gloria e di salvezza. Alla manifestazione sono intervenuti: il Sindaco de L’Aquila e presidente del Comitato Massimo Cialenti; il Sindaco di Scoppito Marco Giusti, l’Assessore provinciale Luigi D’Eramo, l’Assessore regionale Gianfranco Giuliante, l’Emerita Superiora Gen. Maria Felicita Decio delle Suore francescane missionarie di Gesù Bambino ed il Comandante 33° reg, artiglieria Col. Capasso Tommaso con il I° Maresc. Luog. Massimiliano Angelucci.

Il Vescovo Ausiliare de L’Aquila Mons Giovanni D’Ercole ha evidenziato che la Perdonanza è un unicum nel mondo e la Croce è il richiamo alla conversione e alla speranza. L’Arcivescovo metropolita de L’Aquila, Mons. Giuseppe Molinari, già Vescovo di Rieti, ha sottolineato che Croce e Perdonanza stanno bene insieme, che Dio ci dà la possibilità di ricominciare ogni volta e che se non c’è la Fede la sofferenza è impossibile da accettare.

Tra le manifestazioni: “Il Fuoco del Morrone” che si rifà al corteo con cui Pietro Morrone, eremita, in sella ad un asino, partì dall’eremo sulla Maiella e fece il suo ingresso trionfale a L’Aquila il 29 agosto 1294, giorno della sua investitura. Il “Corteo della Bolla” al quale partecipano autorità civili e religiose e numerosi figuranti in abiti d’epoca da Palazzo Margherita alla Basilica di Santa Maria di Collemaggio. Al termine del corteo il Sindaco de L’Aquila legge la Bolla del Perdono alla cittadinanza e il Cardinale Francesco Coccopalmerio, designato dalla Santa Sede, batte per tre volte sulla Porta Santa con un ramo di ulivo (come accade a Roma con il Giubileo) e rende l’ingresso possibile alla Basilica e, quindi, il raggiungimento dell’Indulgenza.

Il Cardinale poi viene ringraziato dal Sindaco con il suddetto dono della cittadinanza. La Porta Santa resta aperta sino al tramonto del giorno successivo,il 29 agosto, periodo dell’Indulgenza Plenaria che si conclude con la cerimonia di chiusura presieduta dall’Arcivescovo de L’Aquila, Mons. Giuseppe Molinari. La popolazione aquilana ancora smarrita dal terremoto si è ritrovata compatta nella Basilica di Collemaggio.