120 milioni di euro l’anno contro la povertà educativa minorile. Il bando presentato a Rieti

Presentata anche a Rieti la più grande operazione di «welfare pubblica non statale». Le fondazioni di origine bancaria, insieme al Governo, mettono a disposizione 120 milioni di euro l’anno, per tre anni con l’obiettivo di contrastare la povertà educativa minorile

Sono stati presentati a Rieti, presso l’Auditorium Varrone, i primi due Bandi dedicati alla prima infanzia (0-6 anni) e all’adolescenza (11-17 anni), che mettono a disposizione di scuole, associazioni, cooperative sociali, 120 milioni di euro l’anno, per tre anni.

A spiegare le modalità di partecipazione ai Bandi e gli obiettivi di questo straordinario intervento, riconosciuto come il più importante mai fatto in Italia sulla povertà educativa minorile, il Direttore Generale Acri, Giorgio Rigetti, il direttore del Forum Nazionale del Terzo settore, Domenico Iannello e Carlo Borgomeo, Presidente di Fondazioni con il Sud (coinbambini-impresa sociale).

Ha aperto i lavori il Presidente della Fondazione Varrone, Antonio Valentini, anche in qualità di Presidente della Consulta delle Fondazioni del Lazio (Rieti, Viterbo, Civitavecchia, Roma), che ha evidenziato la concreta opportunità di crescita e sviluppo per il territorio rappresentata dai Bandi, sottolineando la disponibilità della stessa Fondazione nel favorire la più ampia informazione intorno al progetto a supporto dei destinatari.

Privilegiati gli interventi di qualità

Dopo aver girato molte città italiane, gli autorevoli relatori hanno spiegato in modo chiaro ed efficace tutte le fasi per la presentazione delle proposte, specificando che a differenza dei Bandi statali, non basta essere formalmente idonei: fondamentale sarà la qualità delle proposte.

Infatti, come evidenziato dal Presidente Borgomeo, sarà dedicata molta attenzione a metodologie e strumenti di valutazione dell’efficacia e dell’impatto delle proposte sostenute rispetto alle comunità di riferimento. Saranno anche sostenuti meccanismi di welfare comunitario in grado di stimolare e attivare collaborazioni condivise tra tutti i soggetti presenti sul territorio.

Il ruolo delle fondazioni

Il direttore dell’Acri, Giorgio Righetti, ha ricordato l’importante ruolo delle Fondazioni nel raggiungimento del protocollo d’intesa con il Governo, svolgendo pienamente il proprio ruolo di volano culturale e sociale. L’istituzione del Fondo costituisce un’importante sperimentazione per rendere operante una strategia complessiva nazionale, alimentata dalle migliori esperienze territoriali di lotta alla povertà educativa dei minori.

Terzo settore protagonista

Come sottolineato più volte dal direttore del Forum nazionale del terzo settore, Domenico Iannello, questi Bandi, che vedono protagonista il terzo settore, rappresentano il più grande intervento italiano mai fatto prima sulla povertà educativa minorile. La straordinarietà del progetto è stata confermata dal Presidente di Fondazione con il Sud, Borgomeo che lo ha definito «la più importante operazione di welfare degli ultimi anni pubblica non statale»: 120 milioni di euro l’anno per tre anni da investire per tutte le fasce d’età, inizialmente 0-6 e 11-17, poi 7-10.

In contrasto all’esclusione sociale

L’accesso alla cultura e alla conoscenza in Italia rimane ancora un problema per molti bambini. La povertà economica causa povertà educativa che comporta un rischio di esclusione sociale per gli adulti di domani, oltre alla minaccia per lo sviluppo delle competenze, del talento, delle aspirazioni nonché una minaccia per lo sviluppo emotivo.