Il Vescovo Domenico: «la porta è spalancata, varchiamola insieme»

Ha richiamato il brano del profeta Sofonìa proclamato nella liturgia domenicale, il vescovo Domenico Pompili, nell’omelia della celebrazione che ha segnato l’avvio del Giubileo della misericordia nella diocesi di Rieti: «Giosci, figlia di Sion, esulta, Israele, e rallegrati con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme!… Il Signore tuo Dio in mezzo a te è un salvatore potente». «“In mezzo a te” evoca il grembo nel quale è nato il Messia. Come a dire che la gioia è possibile quando Dio nasce dentro di noi», ha detto monsignor Pompili. «Se non ci lasciamo “fare nuovi” dal suo amore non può esserci gioia piena, solo divertimento effimero. Perché la gioia non è dall’uomo, ma solo da Dio». Per trovare tale gioia «occorre varcare la soglia della porta di Dio». Ed è proprio Cristo la vera porta «che ci ha introdotto nell’Anno della Misericordia», anno di grazia voluto dal Papa, «una straordinaria possibilità offerta a tutti: per rientrare in sé e accorgersi che la porta verso la gioia è aperta davanti a noi, anzi è spalancata e noi possiamo varcarla insieme».

In tantissimi l’hanno varcata, diversi purtroppo non sono riusciti ad entrare e hanno dovuto attendere fuori, in occasione della partecipatissima liturgia con cui è stata aperta anche nella diocesi di Rieti la “Porta della misericordia”. Dopo il rito stazionale in S. Agostino, una lunga processione ha visto sfilare, dopo il vescovo e il clero, religiose, autorità, confraternite, associazioni, insieme a tantissimi fedeli che hanno poi assistito al rito dell’apertura della “Porta Santa” nella Cattedrale, che è stata gremita in ogni angolo nella solenne eucaristia che è seguita.

Da parte del vescovo Pompili, in conclusione, il grazie a tutti i partecipanti e l’indicazione degli altri luoghi giubilari (il carcere reatino, il santuario del Crocifisso a Chiesa Nuova, il santuario francescano di Poggio Bustone) nel quale saranno in seguito aperte le altre “porte della misericordia”.

Foto di Massimo Renzi.